Credo che la pianificazione dei costi necessaria per organizzare una vacanza o per pianificare lo sviluppo di un prodotto digitale, due cose all’apparenza così distanti tra loro, abbiano in realtà molti lati in comune.
Perché dico questo?
Ipotizza per un attimo di voler visitare Aruba in alta stagione, ma che una volta analizzati costi e budget realizzi che le tue risorse ti permettono solo di pagare volo e hotel per una settimana. Quindi in linea teorica potresti partire, perché a tutti gli effetti trascorreresti sette giorni ad Aruba, ma in pratica cosa
vedresti? La stanza dell’hotel, e poco altro. Avresti perso i paesaggi, il cibo e la cultura locale, non avresti conosciuto nuove persone e fatto esperienze da ricordare e raccontare.
Lo stesso ragionamento può essere fatto per la pianificazione di un prodotto digitale: il budget e le risorse non servono solo per dar vita al prodotto, ma per sostenerlo nella sua crescita, manutenzione e nei suoi cambiamenti. Se venissero meno questi presupposti, nella migliore delle ipotesi ti ritroveresti in mano un prodotto digitale che utilizzeresti solo tu, fino a quando non diventerebbe obsoleto per mancanza di manutenzione. E nel caso peggiore, invece, avresti creato l’ennesima voragine inutile in un’economia circolare come la nostra.
Ed è per questo che, per la buona riuscita di un prodotto, è fondamentale stimare quale sarà la cifra da impegnare non solo per garantire il suo sviluppo, ma anche il suo mantenimento e, soprattutto, l’evoluzione.
Dal recente studio del CISQ (Consortium for Information & Software Quality™) “The Cost of Poor Software Quality in the US: A 2020 Report”, è emerso che negli ultimi anni si è data più importanza alla rapidità del risultato piuttosto che alla qualità del prodotto finale, e questo a discapito della crescita aziendale… della serie meglio un uovo mezzo marcio oggi piuttosto che una gallina dalle potenziali uova d’oro domani.
Per l’anno 2020 è stato determinato che il costo totale della scarsa qualità del software (CPSQ) nei soli Stati Uniti è stato di $2.08 trillion (T), e che il debito causato dai gravi difetti software da dover correggere è arrivato a $1.31 trillion (meno interessi).
Nello specifico è stato poi stabilito che il maggior contributo al CPSQ è stato rappresentato dai guasti del software, con una crescita del 22% in 2 anni, seguito proprio da fallimenti dei progetti di sviluppo, aumentati del 46% dal 2018 soprattutto per mancanza di attenzione alla qualità e alla pianificazione finanziaria.
In 20 anni di esperienza ho visto anche io innumerevoli business basati su un prodotto digitale fallire, sia a causa di una mancata consapevolezza sull’effort finanziario necessario, sia per scelte fatte impulsivamente seguendo l’opinione dei manager (HiPPO) più che i feedback e le necessità degli utenti
utilizzatori.
Quindi, sia se decidi di fare una vacanza ad Aruba o di sviluppare un prodotto digitale, fatti i conti in tasca non solo per arrivare dal punto zero al punto uno, ma anche per tutto quello che viene dopo.
A presto,
Mirko
Cover photo for sharing by Mikhail Fesenko and Mike Swigunski on Unsplash